Attenzione alle dosi di impegno nel ballo
Quando qualcuno prende una decisione ferma come quella di diventare ballerino professionista, o maestro di danza, spesso e volentieri si escogitano programmi impegnativi con i quali poter condurre continuamente studi, su una serie di argomenti che si desiderano apprendere.
Molte di queste persone “affamate di conoscenza” finiscono col dedicare poco tempo a loro stesse.
Attenzione dunque alle dosi di impegno nel ballo: inutile dire che spesso questi allievi riescono a sopravvivere solo per qualche settimana o al massimo qualche mese prima di esaurirsi.
Spesso capita che molti allievi scambiano un piccolo sprint per un’intera maratona, specie quando prendono buoni propositi, ed anche questo, al contrario dell’esempio precedente, è sbagliato.
Come per tutte le discipline esistenti, anche per quanto riguarda la danza occorre equilibrio e perseveranza, la verità è dunque sempre nel mezzo.
Quando si tratta di ballare, spesso ci precipitiamo a capofitto nello studio e nelle prove, facendo ore di pratica o spendendo centinaia di euro in lezioni collettive ed individuali.
Capita però che dopo pochi mesi ci si scoraggi e si rinunci appena ci accorgiamo di non apparire bravi quanto credevamo o in base ai nostri stereotipi di danza.
Stimolare se stessi può aiutarci a controllare la tensione che deriva dal provare qualcosa di nuovo, la crisi si verifica in quanto risultato della ribellione del nostro corpo e della nostra mente, contro gli eccessivi livelli di stress causati da troppi cambiamenti in troppo poco tempo.
Indipendentemente dal fatto che siamo psicologicamente preparati a fare questi nuovi aggiustamenti, è come se ci stessimo comunque spingendo a fare un’altra attività pianificata e del tutto nuova.
Bisognerà dunque mantenere sempre la calma ed i dovuti tempi di apprendimento anche quando parliamo di livelli professionali; stabilire una scadenza per il nostro obiettivo peggiora sempre la situazione di studio poiché si creerà parecchia tensione psicofisica.
Fissare dunque date di scadenza per qualsiasi desiderio di cambiamento, potrà manifestarsi spontaneamente solo in questo modo, solo tu sarai in grado di anticipare o posticipare ciò che è stato programmato, non in base a ciò che saprai teoricamente (come si fa nello studio tradizionale), ma solo in base alle tue attitudini motorie e psico-fisiche.
Nel ballo è così… fintanto che un movimento non sarà nostro, possiamo sapere tutta la teoria del mondo, ma solo teoria rimane, fintanto che non ci metteremo fisicamente in gioco.
Viceversa la forza, la stabilità e l’equilibrio fisico da soli non sono nulla senza un minimo di studio teorico dei movimenti…
La meditazione consente di identificare eventuali pensieri irrazionali o risentiti che potrebbero sorgere.
Nelle annotazioni dei vari appunti di studio è bene annotare anche le emozioni che suscita un determinato movimento o postura in modo da stimolare anche la memoria ed aiutarla ad aiutarci nel ricordare le sensazioni.
In questo modo è anche possibile in seguito caratterizzare le proprie emozioni in modo più approfondito all’interno del ballo, con l’obiettivo comune di farle trasparire al pubblico.
Solo appreso a fondo il movimento e le sensazioni che provoca in noi e nell’osservatore, possiamo iniziare a prepararci per il cambiamento.